giovedì 6 marzo 2008

Metamorfosi

Ascolta,
la sua voce ti chiama
senti come è acuto il suo lamento
Egli desidera il tuo ego più profondo e
il suo abbraccio ti squassa il corpo alla ricerca dell'anima.
Dolore,
lame d'angoscia penetrano il cuore straziandoti i sensi
ma il sacrificio è necessario al fine della rinascita
Dall'involucro informe risorgerà un nuovo fanciullo e
l'orrore del vivere sarà spazzato in un istante senza più fine
Il bambino ha sconfitto l'adulto
è uscito dalla grigia corazza e si è mostrato nel suo splendore.
Eccolo,
come statua colata nel bronzo,
puro, perfetto,
sublime bellezza nell'imperfezione del cosmo.
Ascolta,
il fanciullo sta per arrivare,
ascolta il suo passo leggero, ascolta il suo dolce sospiro.
Egli è ormai qui, guardalo,
ti tende la mano,
ti sorride, ti vuole con sè.
Dimentica,
dimentica tutto,
scorda la morte, il dolore, la noia
Presto, abbraccia il bambino,
rinasci con lui
e con lui diventa infinito

Il Morso

Terrore, immobilità, paralisi,
lo scatto repentino della mascella,
i denti sul mio collo,
la stretta mortale ... il sangue fluisce
Estasi, oblio, catarsi
Mi abbandono nelle spire della follia
Visioni ancestrali,
tutta l'ontogenesi scorre dalle mie vene
Immobilità, abbandono
Sono stretto in questa morsa metafisica, trascendentale
I sensi stanno per implodere
Debolezza, svuotamento,
la vita fluisce col sangue
La mia vita nelle tue vene, nel tua plasma
Il cuore, il suo suono, quasi non si percepisce,
è un flebile sussurro perso nell'estasi suprema
Il battito è impercettibile, il cuore si ferma
Oblio senza più barriere
Infinito aperto agli infiniti